Parma è al centro della Food Valley italiana, infatti l’industria ha una forte componente di esportazione, in particolare nel settore metalmeccanico per prodotti alimentari, agroalimentari e farmaceutici. Lo sviluppo economico è dovuto storicamente all’industria agroalimentare, che copre l’intera catena alimentare: prodotti tipici e le loro associazioni di produttori, ristoranti, chef rinomati e premiati, accademici di cucina italiana, musei alimentari, ricerca e sicurezza, agroalimentare industrie, progetti culturali ed educativi, fiere ed esposizioni alimentari internazionali, nazionali e locali.
Parma vanta industrie alimentari come Barilla, leader mondiale nella pasta, con la sua Food Academy e la fondazione Food & Nutrition, e Parmalat per caseifici, succhi di frutta, torte e alimenti per l’infanzia; le industrie di conservazione degli alimenti di Mutti e Rizzoli (specializzate in filetti e imballaggi di acciughe).
Vanta una delle università più antiche del mondo: la sua storia secolare risale al 13 marzo 962, quando l’imperatore Ottoniano I conferì a Uberto, vescovo di Parma, l’avvio dell’Università nel “Diploma”: questo documento, che conferiva al vescovo il potere di ordinare ed eleggere i leader legali (‘ammissere et ordinare notarios’), era la base per un’istituzione educativa che sarebbe durata secoli dopo, ed è tuttora conservata nell’archivio vescovile di Parma oggi.
Le dimensioni ideali dell’Università (25.000 studenti, con oltre 5.000 laureati all’anno e circa 1.700 docenti e membri del personale), insieme alla qualità della vita a Parma, hanno sempre attratto un gran numero di studenti provenienti da tutta Italia. Oltre i due terzi dei nostri studenti iscritti provengono da fuori Parma e dalla sua provincia: per questo motivo l’Università merita il massimo dei voti per attirare gli studenti non residenti a livello nazionale.
16 febbraio 2018 – Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha annunciato che Parma sarebbe stata la capitale italiana della cultura nel 2020. La giuria ha affermato che Parma era “un esempio virtuoso ed estremamente di alta qualità della pianificazione locale basata sulla cultura”.
La città fu al centro di diverse guerre nella penisola durante il XIV e il XV secolo e i francesi detennero la città per molti anni all’inizio del XVI secolo. Divenne quindi parte dello Stato Pontificio, per poi essere separato da loro nel 1545 dal papa Farnese Paolo III, che lo diede e Piacenza al figlio illegittimo, i cui discendenti lo governarono per quasi duecento anni.
Durante le guerre napoleoniche all’inizio del XIX secolo, Parma fu annessa alla Francia, mentre prima e durante la seconda guerra mondiale era un centro di resistenza partigiana ai fascisti.